DAL NOSTRO BLOG DI POLITICA ARTE E CULTURA :
Le cause della crisi
-L'avidità insaziabile della finanza dei poteri forti e degli speculatori internazionali espressione di un modello globale degenerato del neocapitalismo liberista .
-L’asservimento dei Governi Europei alle loro logiche di spietate e ricatti .
-La mancanza di una consapevolezza collettiva dei processi a causa anche di una informazione asservita, superficiale o carente....
Le conseguenze
Politiche economiche che producono una gigantesca macelleria sociale perpetrata a danno di interi popoli , la spoliazione dei beni (vedi caso Grecia che sta per svendere addirittura le proprie ricchezze artistiche ecc. ) senza che ciò sia comunque servito a salvare quei paesi, l’ulteriore arricchimento di quei poteri a danno dei cittadini, infine i ricatti intollerabili ai governi medesimi dal crollo delle borse e paure da essi stessi prodotte per spingere i governi ad ulteriori manovre lacrime e sangue con taglio dei diritti dei lavoratori welfare e innalzamenti ingiustificati dell’età pensionabile ecc. ecc .
In tutto porta ad una svolta drammatica per i popoli ,abbandonare questo modello o avviarsi verso un inesorabile declino costellato di drammi e rivoluzioni.
In tale quadro si colloca la questione Italia.
I mercati e la finanza stanno attaccando il nostro paese a causa delle ragioni suddette ma anche per la debolezza del fallimentare regime che ci governa ,di un debito altissimo residuo dei governi della prima repubblica .
Il debito e gli alti interessi costituiscono lo strumento alibi dei poteri forti per tentare di spolpare dopo la Grecia anche il nostro paese.
Ci sono due vie di uscita:
1-Non cedere ai suoi ricatti minacciando di non pagare più gli interessi alle banche che lo detengono e che paradossalmente sono state salvate precedentemente dai governi dopo aver provocato la crisi (una doppia beffa , si è detto giustamente come se un ladro dopo averci derubato ci chiedesse anche gli interessi) e costringendoli a mollare la presa e recuperare il primato della politica sulla finanza.
Bloccare con leggi concordate dei governi europei ogni speculazione ,minacciare di azzerare tutti i debiti.
Ricordo che questi poteri sono costituiti da pochi uomini con enormi capitali che fanno salire a piacimento o scendere le borse arricchendosi ulteriormente sulla pelle dei popoli.
2-Pagare il nostro debito colpendo gli evasori fiscali e i beni dei super ricchi senza impoverire le masse e ridurre il diritti dei lavoratori,l’esatto opposto di quel che chiedono Casini e Marcegaglia.
Ricordo che il 20% di questi soggetti hanno una ricchezza pari al triplo del nostro debito .togliendo loro la metà non li affameremmo certamente anche se ovviamente l’intervento va’ dosato e calibrato , e riducendo o estinguendo completamente il nostro debito togliendo ai poteri forti ogni alibi e soprattutto evitando di colpire chi non è responsabile della crisi e ridistribuendo nel contempo la ricchezza in modo equo.
Queste soluzioni per altro cominciano ad essere prese in considerazione non certo da intellettuali ed economisti “comunisti “ ma anche da molti liberali ravveduti.
Fare tutto questo presuppone però un governo coraggioso,onesto e capace che sappia dialogare in tal senso anche con gli altri governi europei senza subirne le vessazioni. In prospettiva occorrerà naturalmente costruire un nuovo modello economico e sociale. Non vedo alternative se non si vuole condannarsi a continue sanguinose manovre per fare poi comunque la fine della Grecia.
Proprio l’esempio di quel che è accaduto lì ci deve essere di ammonimento prima che anche l’Italia finisca nel grande trappolone ordito dagli avvoltoi internazionali."
Davvero interessante ci voleva un altro artista ,cone è successo in Islanda, per denunciare le falsità che circolano sulla crisi.
RispondiEliminaI cittadini devono unirsi e ribellarsi ,siamo stanchi di pagare le colpe di altri.