lunedì 20 settembre 2010

LE CAUSE DELLA CRISI ITALIANA ED I MODI PER USCIRNE

DAL NOSTRO BLOG DI POLITICA ARTE E CULTURA :

"Le analisi recenti di alcuni economisti ed intellettuali  fuori dal coro sulle vere cause della crisi internazionale, il caso Islanda (che ha rifiutato di pagare il suo debito pubblico) e Grecia (spolpata dai poteri forti) , permettono  di  fare alcune considerazioni  di fondo per tentare di colmare le lacune di  una carente informazione dei media sui meccanismi del dramma attuale.

Le cause della crisi
-L'avidità insaziabile della  finanza dei poteri forti e degli speculatori internazionali espressione di  un modello globale degenerato del neocapitalismo liberista .
-L’asservimento dei Governi Europei alle loro logiche di spietate e ricatti .
-La mancanza di una consapevolezza collettiva  dei processi a causa anche di una informazione asservita, superficiale o carente....


Le conseguenze
Politiche  economiche  che producono una gigantesca macelleria sociale perpetrata a danno di  interi popoli , la spoliazione dei beni (vedi caso Grecia che sta per svendere addirittura  le proprie ricchezze artistiche ecc. ) senza che ciò sia comunque servito  a salvare quei paesi, l’ulteriore arricchimento di quei poteri  a danno dei cittadini, infine i ricatti intollerabili ai governi medesimi  dal crollo delle borse e paure  da essi stessi prodotte per spingere i governi ad ulteriori manovre lacrime e sangue con  taglio dei diritti dei lavoratori welfare e innalzamenti ingiustificati dell’età pensionabile ecc. ecc .
In tutto porta  ad una svolta drammatica  per i popoli ,abbandonare questo modello o  avviarsi verso un inesorabile declino  costellato di drammi e rivoluzioni.
In tale quadro si colloca la questione Italia.
I mercati e la finanza stanno attaccando il nostro paese a causa delle ragioni suddette ma anche per la debolezza del fallimentare regime che ci governa ,di un debito altissimo residuo dei governi della prima repubblica .
Il debito e gli alti interessi costituiscono lo strumento alibi  dei poteri forti per tentare di spolpare dopo la Grecia anche il nostro paese.
Ci sono due vie di uscita:

1-Non cedere ai suoi ricatti minacciando di non pagare più gli interessi alle banche che lo detengono  e che paradossalmente sono state salvate  precedentemente dai governi dopo aver provocato la crisi (una doppia beffa  , si è detto giustamente  come se un ladro dopo averci derubato ci chiedesse anche gli interessi) e costringendoli a mollare la presa e recuperare il primato della politica sulla finanza.
Bloccare con leggi concordate dei governi europei ogni speculazione ,minacciare di azzerare tutti i debiti.
Ricordo che questi poteri sono costituiti da pochi uomini con enormi capitali che fanno salire a piacimento o scendere le borse arricchendosi ulteriormente sulla pelle dei popoli.
2-Pagare il nostro debito colpendo gli evasori fiscali e i beni dei super ricchi senza impoverire le masse  e ridurre il diritti dei lavoratori,l’esatto opposto di quel che chiedono Casini e Marcegaglia.
Ricordo che il 20% di questi soggetti hanno una ricchezza pari al triplo del nostro debito .togliendo loro la metà non li affameremmo certamente anche se  ovviamente l’intervento va’ dosato e calibrato , e riducendo o estinguendo completamente il nostro debito togliendo ai poteri forti ogni alibi  e soprattutto evitando di colpire chi non è responsabile della crisi e ridistribuendo nel contempo la ricchezza in modo equo.
Queste soluzioni per altro cominciano ad essere prese in considerazione non certo da intellettuali ed economisti “comunisti “ ma anche da molti liberali ravveduti.
Fare tutto questo presuppone però un governo coraggioso,onesto  e capace che sappia dialogare in tal senso anche con gli altri governi europei senza subirne le vessazioni. In prospettiva occorrerà naturalmente costruire un nuovo modello economico e sociale. Non vedo  alternative se non si vuole condannarsi a continue sanguinose manovre per fare poi comunque la fine della Grecia.
Proprio l’esempio di quel che è accaduto lì ci deve essere di ammonimento prima che anche l’Italia finisca nel grande trappolone ordito  dagli avvoltoi internazionali."

1 commento:

  1. Davvero interessante ci voleva un altro artista ,cone è successo in Islanda, per denunciare le falsità che circolano sulla crisi.
    I cittadini devono unirsi e ribellarsi ,siamo stanchi di pagare le colpe di altri.

    RispondiElimina